Maurizio ha 50 anni ed ama la pesca a 360°, ma la sua passione particolare è il ledgering, che ha conosciuto così per caso all’età di vent’anni ed è stato amore a prima vista.
Tecnica fondamentalmente semplice, alla portata di tutti ma efficace (anche troppo). Tali prerogative consentono un immediato feeling con questo tipo di pesca, consentendo immediate catture anche a chi si cimenta in questa tecnica per la prima volta, specialmente se è rivolta alla pesca al barbo. Ma il ledgering non è solo questo, con questa formidabile tecnica dalle mille sfaccettature, se attuata con i giusti criteri e attrezzatura adeguata, si può insidiare qualsiasi pesce in qualsiasi tipologia d’acqua, dalla savetta alla carpa. Consente l’utilizzo di finali capillari, ami piccoli e zavorre anche inferiori ai dieci grammi con canne che non raggiungono i tre metri, fino ad arrivare al suo apice con canne anche superiori ai quattro metri che permettono di lanciare zavorre da 180 grammi. Altra sfaccettatura del ledgering sono le canne specialist. Mediamente la loro lunghezza e di 12’ dai vari libbraggi, canne in due sezioni con punta avon, di fatto, queste canne sono rivolte ai pesci di taglia sia in corrente che in acqua ferma con tecnica method, utilizzando esche particolari, provando quindi a selezionare il tipo e la dimensione del pesce.
Presidente Nazionale della prima associazione di pesca a Ledgering Italiana, la LBF Italia. Presidente di LBF Adda (società satellite di LBF Italia) e articolista di pesca a ledgering sulla rivista “Il Pescatore”.
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